"Alberto Nones affronta un'impresa quasi irrealizzabile. Le mazurke di Chopin sono il frutto più personale della sua ricerca, sono il suo diario intimo... Il percorso è entusiasmante, entriamo nel laboratorio di Chopin". Dino Villatico, ROBINSON di REPUBBLICA (26/3/2017, p. 33)
"... Le Mazurche chopiniane, diciamolo chiaramente, rappresentano un patrimonio per i più grandi e Alberto Nones, in questa registrazione, dimostra di essere davvero un ‘grande’... I grandi interpreti chopiniani sono in grado di far ascoltare, con le loro letture, non la musica di Chopin, ma Chopin stesso... La lettura che ne fa Nones ci fa capire che le Mazurche, in Chopin, incarnano un dolore che si rende lieve. Folgorazione. GIUDIZIO ARTISTICO: ECCEZIONALE". Andrea Bedetti, AUDIOPHILE SOUND 153 (pagina 56, Luglio-Agosto 2016)
"... Con un’interpretazione che valorizza i contenuti di danza e la pure presente leggerezza, senza mai però cadere nella superficialità, con un’alta arte del tocco, perfetto bilanciamento tra melodia e accompagnamento, ornamentazione ben cesellata e un rubato sempre ben dosato, Nones rende le raffinatezze sonore, ritmiche e anche armoniche... magistrale." Prof. Dr. Monika Fink, Università di Innsbruck
"[...] un viaggio dell’intelligenza verso la grazia finale in cui la mente e il cuore si congiungono, razionale e irrazionale si uniscono a definire i confini della bellezza. Provatevi a distinguere, in queste mazurke interpretate da Alberto Nones, dove finisce l’intelligenza della lettura musicale e dove comincia l’emozione della scoperta di un mondo nuovo. Sono esattamente la stessa cosa." Dino Villatico, DIONYSOS41
"... Spicca all'ascolto l'eleganza del tocco e del fraseggio unita alla sicura visione d'insieme" Giuseppe Calliari, L'ADIGE
"... una nuova interpretazione che si pone sotto il segno della morbidezza di suono, dell'ampiezza di fraseggio, con un equilibrio fra sobrietà ed espressività, fra misura e languore, fra gusto e abbandono, veramente ottimo." Luca Ciammarughi, RADIO CLASSICA (Top Ten del 4 maggio 2016)
"... Nones è ben attento a non abbandonarsi mai a sentimentalismi o compiacimenti virtuosistici. La sua lettura appare quindi molto moderna." Stefania Navacchia, ORFEO NELLA RETE
*****
"Pianista, filosofo e musicologo, Alberto Nones propone in questa nuova registrazione chopiniana una monografia interamente dedicata alle fantasie.
Nelle interessanti note di copertina, curate dallo stesso interprete, Nones chiarisce come tale termine venga utilizzato da Chopin per indicare strutture che con fatica rientrerebbero all’interno delle tradizionali consuetudini formali, ma come agisca sotterraneamente anche un significato più recondito collegato al sogno e alla manifestazione della facoltà più creativa della mente umana.
Una dimensione onirica ... la cui energia spalanca le porte dell’immaginario. Il fraseggio è sempre misurato, elegante, le scelte del rubato volte a porre in rilievo particolari raffinati, voci secondarie, accompagnamenti generalmente lasciati in ombra. Nuova appare soprattutto la prospettiva che emerge nella Polonaise-Fantaisie op. 61, ove lo sguardo retrospettivo diventa auto-esplorazione dell’inconscio, alla ricerca di una pace finalmente raggiunta." Letizia Michielon, AMADEUS N. 376, novembre 2022
****
"Il pianoforte a coda da concerto Fazioli che suona Nones è stato registrato presso la Fazioli Concert Hall ed è il massimo che si può ottenere oggi. Il modo di suonare qui è ben modellato e meno virtuosistico della maggior parte delle altre incisioni... non si può chiedere una cesellatura più bella ... Nones è più maestoso che declamatorio in apertura e offre un'interpretazione meno pesante e più danzante che funziona molto bene. Ecco quindi tutte le Fantasie di Chopin in un unico piccolo pacchetto pulito e ben registrato che ti fa desiderare di sentire altro da questo pianista. [...]" James Harrington
FANFARE (USA), 9 agosto 2022
"[...] L'approccio di Nones qui è di spogliare in qualche modo i fuochi d'artificio virtuosistici per rivelare il dettaglio preciso che a volte si perde in esecuzioni più vistose. [...] c'è molto da assaporare nel suonare rinfrescante e senza fronzoli di Nones, che rivela intuizioni nuove su opere familiari." Nick Boston, CLASSICAL NOTES, 1 agosto 2022
"Questo nuovo album di Convivium Records presenta il pianista, professore, docente, storico della musica e filosofo Alberto Nones che esplora le forme, le emozioni e le complessità delle tre "Fantasie" di Fryderyk Chopin... Nones trasmette il nuovo senso di esplorazione in modo superbo... così da creare quel tipo di performance in cui l'ascoltatore può chiudere gli occhi ed essere veramente immerso... Nones esegue le intenzioni di Chopin con chiaro rispetto, ma con sentimento, sottigliezza e l'intonazione naturale che è la ragione per cui la musica è suonata da esseri umani e non da robot. Una resa altamente virtuosistica e profondamente coinvolgente, che unisce tutta l'eleganza melodica, le complessità ritmiche e le sensibilità emotive che fanno un grande recital chopiniano. Dove questa performance spicca davvero, e dove la maturità e l'esperienza di un pianista esperto traspare di più tuttavia, è il modo in cui Nones mantiene il controllo in ogni momento, senza mai lasciare che le colorate fioriture romantiche scappino da lui, ed evitando l'eccessiva drammatizzazione e l'autoindulgente fastosità che così spesso portano gli interpreti meno esperti a farsi gioco delle intenzioni del compositore."Corin Nelson-Smith, EXPRESSIVE AUDIO (Regno Unito), 27 luglio 2022
"Il pianista italiano Alberto Nones suona le tre fantasie di Chopin con buona tecnica, un suono cantabile e grande maestria ritmica e dinamica che fanno da fondamento per una interpretazione vivida, rivelatoria di quelle caratteristiche che il genio di Chopin continuò a rinnovare in ogni sua composizione ... Questa tecnica si combina con molta intelligenza della forma, così che l'espressività del sentimento viene portata a effetto immediato con spontaneità. Nella Polacca-Fantasia, uno degli ultimi lavori del compositore, assai difficile da interpretare, Nones riesce a far sì che questa musica così complessa divenga retorica in un modo molto naturale. Il grancoda Fazioli suona ampio e chiaro". Remy Franck
PIZZICATO (Lussemburgo)
"equilibrio e sapienza nel saper regolare la velocità di questo fluido magmatico che si srotola davanti ai nostri occhi/orecchie. Tutte prerogative che Alberto Nones fa affiorare impeccabilmente ... Questa ricerca di lucidità, di chiarezza espositiva, di coerenza nel far dialogare ragione e sentimento si fissa ancor meglio nel pianista trentino con il brano successivo ...Fantaisie, ossia l'op. 49... nel nostro interprete è ben chiara l’idea di una “singhiozzante” continuità con la quale dare vita ai tre blocchi tematici che la costituiscono. In ciò, trova piena comunanza con il suono espresso dal Fazioli che utilizza per la registrazione... Scontorno, messa a fuoco, sogno che si scopre fatto ad occhi aperti, in piena veglia, come se si fosse affacciati al balcone della vita, che scorre sotto i nostri occhi, guardando un qualcosa che appare reale, anche se le immagini che si accavallano sembrano attingere dal reame dell’irrealtà. E il sogno ad occhi aperti continua e si conclude con la Polonaise-Fantaisie che Alberto Nones si rifiuta, giustamente a mio parere, di percorrere a cavalcioni di una vaporosa nuvola esecutiva. Il perentorio declamare iniziale, con gli intervalli di quarta discendente che non vengono stuprati dal pedale di risonanza, ci fa subito capire come il pianista trentino voglia mettere in chiaro un fatto: questa pagina, nella sua struttura, è un perfetto meccanismo da orologio svizzero e come tale dev’essere trattata e affrontata. Il bilancino, quindi, non pende tanto a favore della Fantaisie, ma della Polonaise, senza per questo risultare, come fanno invece altri, affetta da una sguaiatezza romantica fine a se stessa, ma diviene il palcoscenico esplorativo attraverso il quale sperimentare il suono, aggregarlo, creando insiemi e sottoinsiemi sonori che concorrono a formare la verticalità di questo brano (se penso a come, per esempio, Pollini lo ha reso in passato, siamo su due galassie, non mondi, differenti, anche se il punto di partenza, per il milanese e per il trentino, è il medesimo) [...] come se Hegel si fosse impossessato dello spirito di Chopin. GIUDIZIO ARTISTICO: 5/5". Andrea Bedetti
MUSIC VOICE (25 giugno 2022)
"[...] può dirci molto sul significato essenziale che il pianista attribuisca alla parola “fantasia”, svestita da prevedibili concessioni ai manierismi più disparati, e unicamente associata a quel che essa valesse, ipoteticamente ma plausibilmente, per il compositore". Andrea Rocchi, LE SALON MUSICAL
*****
"[...] Un disco fantastico. [...] Le esibizioni di Chopin erano rinomate per le loro sfumature, la sensibilità, e Nones segue ammirevolmente questa tradizione. Modella le melodie in modo splendido ed è molto attento alle voci interne. [...] Nones utilizza meravigliose sfumature dinamiche, solitamente riservate alla melodia principale, anche per queste linee interne, senza mai sacrificare la melodia principale. Ne porta alla luce alcune che mi erano nuove, fornendo allo stesso tempo una linea di basso che fa sempre procedere la musica. [...] Nel 1843, Chopin espresse fastidio quando Liszt eseguì uno dei suoi notturni aggiungendo numerosi abbellimenti assai intricati. Chopin osservò che Liszt avrebbe dovuto suonare la musica come scritta o non suonarla affatto, inducendolo a pubbliche scuse. Chopin sarebbe stato molto soddisfatto dell'esecuzione dei suoi Notturni da parte di Nones. Quando i temi vengono ripetuti, Chopin stesso fornisce già numerosi abbellimenti, sia sottili che più evidenti. Questa registrazione si distingue per il modo in cui Nones gestisce tutte queste frasi melismatiche con il giusto rubato per mantenere il ritmo e allo stesso tempo godere delle ornamentazioni di Chopin. [...] Nones suona un Bösendorfer del 1975 (pianoforte e pianista hanno la stessa età). Il pianoforte che sentiamo in questo disco dal suono stupendo ha una chiarezza e una profondità non spesso udite né registrate così bene. Nones offre anche, nel libretto, un saggio affascinante. [...] Questo pianista è a un ottimo punto con il suo lavoro su Chopin e non vedo l'ora di ascoltare di più!" James Harrington
FANFARE (USA), 24 July 2024
"... accostando così un autore russo con uno ucraino (lascio a voi indovinare il perché di questa scelta a livello extramusicale)... questa registrazione discografica di Nones, al di là delle sue nobili finalità umanitarie, si può ricollegare idealmente a quella che riguarda il suo approccio chopiniano... dando così vita a una possibile serie dei Préludes dei Préludes, una scelta che viene effettuata proprio utilizzando il setaccio chopiniano, ossia dimostrando come, pur nella loro maggiore complessità formale, quelli del russo devono essere ascoltati tenendo a mente la sua ammirazione per ciò che-è-venuto-prima... (Nones, oltre ad essere un pianista di razza, è anche un filosofo, quindi abituato a pensare e a progettare in modo “organico”, tanto per usare un aggettivo amato dalle cosiddette persone engagées).
Ora, in nome di tale “organicità”, è indubbio che l’operazione fatta dall’artista trentino assuma una connotazione squisitamente “intellettuale”... invece di utilizzare la tavolozza del pittore Nones preferisce maneggiare la macchina fotografica, nel senso che la sonorità netta, circostanziata, “oggettiva” data dal Förster, permette di vivisezionare il suono, mettendo in luce la muscolatura, l’intreccio di nervi, la diramazione arteriosa di queste composizioni (per capire meglio, prendete a prestito quel capolavoro pittorico di Rembrandt, Lezione di anatomia del dottor Tulp), trasponendole di peso (e mi riferisco ovviamente a Rachmaninov) e inserendole a spintoni e gomitate in un progetto maggiormente novecentesco. Quindi, un suono dal profumo matematico, logico ...
Così, sempre in nome della di cui sopra “organicità”, dal Kitsch dell’ingenuo Rachmaninov, Nones passa al Kitsch del lucido Syl’vestrov... Nones non dimentica ancora l’azione redentrice della ragione, della lucidità che permette di portare in superficie il sentimento, di compiere il miracolo del ricongiungimento, almeno a livello sonoro, tra oggetto e soggetto. Quindi, anche la lettura del Kitsch-Musik viene da lui fatta attraverso le maglie di un timbro essenziale, scarno, ma ricco, elaborato, poiché il bisturi del suo pianismo non solo mette in luce quanto sezionato, come nel caso del dottor Tulp, mostrando ogni minima sfumatura immaginata da Syl’vestrov, ma va a realizzare soprattutto l’inespresso, come a dire che il sentimento non può compiersi senza l’attuazione della ragione. Solo in questo modo, l’apparente banalità di tale musica cessa di essere tale, poiché il pianista trentino ci obbliga a guardare in basso, tra gli squarci di muscoli e nervi, facendoci scoprire, con nostra grande meraviglia, che in essi scorre ancora la vita, e non il mero ricordo di essa.
GIUDIZIO ARTISTICO: 4,5/5". Andrea Bedetti, MUSIC VOICE, 25 giugno 2022
"Un inno alla pace, in musica." Lucia Gentili, QUOTIDIANO NAZIONALE (7 giugno 2022)
"due uccelli come metafora di libertà, può esser simbolicamente considerata il tema guida del nuovo eccellente lavoro discografico del pianista Alberto Nones... Due compositori a confronto, due estetiche musicali differenti e due epoche differenti in dialogo tra loro: da una parte il Russo Sergej Vasil’evič Rachmaninov (1873-1943) che non ha sicuramente bisogno di presentazioni, dall’altra Valentyn Syl’vestrov, il più importante compositore Ucraino vivente (n. 1937) esponente di una nuova avanguardia contemporanea e appartenente alla generazione di Alfred Schnittke, Arvo Pärt, Tigran Mansurian, Gija Kančeli, la cui musica possiede atmosfere rarefatte, melodie dolcissime, liriche ed espressive. Quella di Silvestrov, specie nel suo secondo periodo, è una rivisitazione delle avanguardie contemporanee, debitrice dell’estetica tardoromantica, un vero e proprio ritorno all’essenzialità della musica... Ecco che, infatti, questa musica arriva direttamente al cuore, toccando le corde più profonde dell’anima. Nones tiene splendidamente insieme tutto questo, regalando delle esecuzioni nitide, profonde e meditate. La precisione dell’uso del pedale che Silvestrov indica nelle partiture dei suoi brani, è assolutamente resa “visibile all’orecchio” nell’esecuzione di Nones, il quale riesce sapientemente a creare quelle sfumature che emergono dalle sovrapposizioni degli armonici delle note dovuti proprio all’uso peculiare del pedale di risonanza. Verticalità sonora nella linearità melodica. Allo stesso modo la perizia ed il controllo tecnico che si evincono ascoltanto i Preludi di Rachmaninov sono davvero notevoli... La bellissima incisione ci restituisce quel suono a volte più chiaro ed aspro, a volte più avvolgente e consolatorio, sempre curato e bellissimo. Un lavoro davvero pregevole, da ascoltare e riascoltare, i cui diritti da download e streaming saranno devoluti al 100% dall’autore alla giovane attivista italo-marocchina Nawal Soufi, “l’angelo dei rifugiati” che aiuta i profughi di tutte le guerre.". Luciano Feliciani, KHATHODIK, 2 giugno 2022
"... liriche per canto e pianoforte, edite in parte ma rassegnate alla marginalità ed all'oblio, non fosse che il pianista trentino Alberto Nones ha schiuso adesso quel cassetto, liberando rimembranze e fragranze poetiche degne di essere custodite in questo CD della Da Vinci. Un disco che non solo ha il pregio editoriale della rarità riportata in luce con nitidezza di registrazione: ha pure il merito di avervi coinvolto una voce operistica importante e generosa come quella di Nunzia Santodirocco [...] sembra essere questo un tratto delle liriche di Cimara: la finezza rigeneratrice che il pianoforte muove nel canto. Quando non esercita addirittura la funzione di una sigla stilistica, come opportunamente Nones segnala nel saggio d'accompagnamento al disco, frutto di appassionata ricerca e impaginato secondo un criterio non semplicemente suggestivo, ma estetico. Il florilegio inedito porta un titolo non soltanto occasionale - L'Infinito - dal Lied sui versi di Leopardi (idea audacissima, e si capisce perché, quella di metterli in musica) nel dugentesimo della poesia-simbolo di Leopardi: è quel tempo sospeso, immobile in un languore di dolce naufragio che la musica di Cimara sembra evocare con mano leggera nella sua piccola forma. [...] il bouquet è gradevole e le ultime pagine della raccolta sono pregevolissime: da "Le campane di Malines" al liquido fluire (ancora il pianismo di Nones in scintillante evidenza) di "Presso una fontana". Gianni Gori, MUSICA (313, febbraio 2020, pp. 81-2)
"Dopo la titanica impresa di affrontare l’intero corpus delle mazurke di Chopin con lucida consapevolezza, Alberto Nones, insieme al violinista Franco Mezzena, si confronta qui con le non meno difficili e problematiche sonate di Brahms. La libertà del fraseggiare e la varietà del tocco si riconoscono, così come l’eleganza della cavata violinistica", Dino Villatico, ROBINSON di REPUBBLICA
"Una combinanzione emozionante per tanta poetica creatività", Luigi Fertonani, BRESCIA OGGI, 28 maggio 2024
****
"Trentino vissuto fra il 1867 e il 1929 e operante anche all'estero, oggi Marco Anzoletti è proprio un Carneade; e appunto per questo è bene ascoltarlo, una buona volta. Della proposta si fanno carico l'esperto pianismo di Alberto Nones e la fresca cantabilità di Gabriella Costa, che eseguono l'integrale delle romanze da camera...". Piero Mioli, AMADEUS (novembre 2024, p. 74)
Una recensione di concerto. Castiglione del Lago,
24 agosto 2021:
"è entrato in pedana un aitante pianista trentino che, nelle sue fattezze racchiudeva l’immagine di un giovane principe Cimbro e di un aristocratico di casa Hohenstaufen. Alberto Nones, pianista laureato in filosofia a Bologna, master a Londra, dottorato di ricerca all’Università di Trento è indubbiamente un personaggio di singolare caratura. Quando si è seduto al Petrov del palazzo ducale, strumento quanto mai impervio, ha dimostrato subito di saper domare la difficile tastiera. Sistemata la prospettiva timbrica, il giovane maestro trentino ha voluto renderci partecipi di una sua visione particolare del repertorio chopiniano, un gioco elegante e formalmente impeccabile di mazurke della op. 30 e dell’op. 50 e di Fantasie, in particolare la Polonaise-fantaisie, un piccolo percorso etico dell’estetica chopiniana. Con un nitore e una chiarezza trasparente Nones ha percorso i fremiti della danza nazionale polacca traendone risonanze storiche e presenze culturali di spessore. Ma soprattutto emergeva quel senso di eleganza che probabilmente il musicista ospite ha ereditato da alcuni dei suoi maestri, Ciccolini in particolare e Franco Scala, riconosciuto creatore di talenti. Chi, assecondando la dizione di Nones accettava di farsi trascinare nel vortice spesso enigmatico della musica di Chopin poteva forse rendersi ragione di una frase arcana di un celebre romanzo di Pavese: “il bosco danzava Chopin”, emblematica di una tensione drammatica che emerge sempre quando un pianista intelligente accetti di leggere la musica del grande polacco al disotto della sua patina salottiera.
Nones ha da poco completato la sua versione discografica delle mazurke di Chopin, un monumentale diario di emozioni e di ricordi con cui il maestro polacco ha saputo raccontare la sua vita. Ma l’integrale delle danze nella sua complessità è rebus borgesiano, un minuscolo aleph da cui scaturisce la complessità di un mondo. Quando ascolteremo questa impresa di Nones forse saremo arricchiti di qualcosa", Stefano Ragni, Quotidiano dell'Umbria, 26/08/2021
"Piccolo ma stimolante, questo libro si distingue da altre pubblicazioni sulla band californiana per la rigorosa prospettiva dell'autore: Nones non è soltanto un appassionato musicista, ma anche un docente universitario di filosofia politica. Di conseguenza, fornisce un quadro del contesto socio-culturale che ha dato vita ai Doors e affronta il tema della dimensione etica ed estetica della loro arte", Eugenio Tassitano, CLASSIC ROCK
"Nel 2013, bicentenario della nascita di Verdi, è uscito un nuovo importante libro su Giuseppe Verdi. Il titolo completo è Ascoltando Verdi: Scrigni di Musica, filosofia politica e vita, il suo autore Alberto Nones. Il libro approccia il soggetto in maniera diversa dai volumi biografici e musicologici che solitamente vengono pubblicati sui compositori. Rivela piuttosto il compositore e l'uomo dietro le ventisei opere che Verdi ha creato nella sua lunga carriera. Presenta la storia dietro ogni opera, incorporando gli aspetti musicali, filosofici, sociali e politici. E così veniamo a conoscere la persona di Verdi in una maniera sorprendente diversa e rivelatoria. Siccome la traiettoria della vita di Verdi corse in parallelo con la lotta per l'unificazione e l'indipendenza italiana, la dimensione musicale e quella socio-politica erano inestricabilmente combinate. Premesse per un'avventura altamente interessante", Phillip Nones FLORENT SCHMITT, 9 agosto 2014
"libro dal felice taglio sintetico...Alberto Nones offre un racconto di vita per passaggi essenziali, insistendo con un'acribia mai finora riscontrata altrove sul contesto storico-politico che ne costituisce lo sfondo problematico... Con acuta sensibilità Alberto Nones cattura queste varie sensazioni, questi soprassalti dello spirito", Diego Cescotti, dalla PREFAZIONE
"Dopo il suo successo con il libro dedicato a Verdi, Alberto Nones sforna una nuova biografia, questa volta sulla vita e l'opera del compositore italiano Riccardo Zandonai (1883-1944). Nello scrivere questo nuovo volume, intitolato Zandonai: Un musicista nel vento del Novecento, l'autore ha adottato il suo tipico e tuttavia unico approccio al genere della biografia, applicandolo anche a questo compositore", Phillip Nones, FLORENT SCHMITT, 23 aprile 2015
"Originatosi da uno stimolante convegno, questo volume fornisce nuovi contributi ai Performance Studies frutto di accurata ricerca scientifica. Sarà particolarmente utile a studiosi della storia della ricezione di J.S. Bach oltre che di nuove composizioni e delle loro esecuzioni. In maniera significativa, il libro colma una seria lacuna nel nostro mondo di conoscenza anglo-centrico, perché si incentra ampiamente su eventi e creatività artistica in Italia e Sud America (specialmente Colombia). Valore aggiunto, il materiale audio che illumina le analisi." Professor Dorottya Fabian (The University of New South Wales, Sydney)
"In questo volume, il lettore troverà una ricca varietà di erudizione, tutta in qualche misura connessa a J.S. Bach e la tradizione musicale.
Dalle illuminanti considerazioni di Michael Maul sulla maestria nell'affrescare i testi nelle Cantate di Bach, all'affascinante analisi di Alberto Nones del connubio tra armonia e testo in diverse trasposizioni musicali dell'Infinito di Leopardi, si completa il cerchio giungendo all'evidente influenza di Bach negli impegnativi ed entusiasmanti Piano Etudes di Marco Alunno, di recentissima composizione." Dr. Ann DuHamel (University of Minnesota, Morris)
"Sostengo con convinzione qualsiasi libro che si occupi di musica ad ogni livello, e specialmente questo lavoro. Ho apprezzato enormemente la varietà degli articoli in esso contenuti. La nuova condizione globale causata dalla pandemia di coronavirus sta dimostrando di continuo che la musica ha il potere di sollevare e consolare, ma ancora di più, curare. Il CD allegato a questo volume illustra attraverso i suoni come molti generi continuino a vivere in questi tempi difficili. La musica è una parte essenziale delle nostre anime e per questo è essenziale anche al tessuto della società umana." Hamsa Al-Wadi Juris (Sibelius Academy, The University of the Arts Helsinki)
"oltre che a riportare alla luce un protagonista del barocco musicale, Francesco Antonio Bonporti, di assoluto interesse e profondità di pensiero, e a invogliare all’ascolto della sua raffinata opera, il libro di Nones, pur nella sua brevità, ha anche il pregio di stimolare riflessioni e parallelismi a volte sorprendenti, resi possibili dalla forma del 'dialogo impossibile' e dall’acutezza del suo autore, capace di toccare con leggerezza 'bonportiana' questioni di capitale importanza e attualità,
ad alcune delle quali non mi è possibile qui dedicare ulteriore spazio (mi riferisco ad es. al dibattito tra interpretazione filologica e moderna). Lascio al lettore il piacere di scoprirle, ed eventualmente di immaginare altre, possibili triangolazioni," Filippo Focosi, DE MUSICA, 2020 –XXIV (2), pp.164-168